Ordine dei commercialisti di Lecco
Le sfide di un Ordine professionale al servizio del territorio
L’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Lecco – di cui Antonio Rocca è stato Presidente per due mandati dal 2013 al 2022 – è nato nella prima metà degli anni Cinquanta e da sempre ha avuto come obiettivo primario quello di collaborare allo sviluppo del tessuto economico lecchese. “60 anni non sono tantissimi, ma neppure pochi. Sessant’anni non sono pochi perché rappresentano un traguardo importante, che dimostra la vitalità di un Ordine che ha saputo fornire un contributo essenziale allo sviluppo del nostro territorio”, scrive lo stesso Rocca nella prefazione al libro edito nel 2014 in occasione del sessantesimo anniversario dalla nascita dell’Ordine.
Tra le sfide da affrontare, cinque sono già allora quelle indicate come prioritarie: la prima è la spinta sempre più pressante verso l’internazionalizzazione, che richiede non solo di accompagnare sempre più imprese all’estero, ma anche la capacità di gestire normative dei Paesi europei ed extra-europei.
La seconda è la sfida legata alla semplificazione, cercare giorno dopo giorno di far sì che le norme non siano più un’inutile complicazione alla vita di aziende, professionisti e contribuenti, mostrandosi al contrario come un aiuto nella gestione delle situazioni complesse.
La terza sfida è quella di informatizzazione e consulenza: l’integrazione di mezzi informatici sempre più potenti cui affidare tutta una serie di incombenze, per potenziare quel ruolo consulenziale fondamentale nella professione del Commercialista.
La quarta sfida è quella del dialogo: dialogo con le altre professioni, dialogo con le istituzioni, dialogo con la società nelle sue diverse espressioni.
La quinta sfida è quella che riguarda l’Ordine stesso e la necessità di mantenere una struttura sempre aggiornata e attenta alle esigenze delle imprese e dei contribuenti, saldamente ancorata alla realtà in cui si trova.
Sfide sulle quali si è lavorato nei decenni passati e senza dubbio si lavorerà in quelli a venire, riconoscendo i passi in avanti compiuti, ma senza mai perdere di vista l’obiettivo cui tendere.
